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Ravello Festival

Ravello Festival

Orchestra Giovanile Italiana
Jeffrey Tate direttore

Un’estate davvero densa, quella dell’Orchestra Giovanile Italiana! Il mese di agosto vede il ritorno dell’OGI a Ravello per il concerto di chiusura del Festival, che era stato aperto dalla Giovanile il 1° luglio scorso. Grazie al doppio invito del direttore artistico Alessio Vlad, desideroso di promuovere la presenza dei giovani musicisti nel Festival, l’OGI torna sul palco di Villa Rufolo, e lo fa sotto la bacchetta di uno dei più grandi direttori del nostro tempo: Jeffrey Tate, musicista generoso e attento alla trasmissione del sapere musicale presso le giovani generazioni, che negli anni non ha mai fatto mancare all’OGI la sua preziosa lezione.
Il programma si apre con la Sesta, la più eccentrica ed enigmatica tra le sinfonie beethoveniane, che rappresenta un vero esperimento di compresenza fra antico e moderno, fra la musica a programma di stampo settecentesco e la nuova e astratta struttura formale che Beethoven andava elaborando.
In tutt’altra ambientazione psicologica si situa il poema sinfonico Tod und Verklärung op. 24 di Richard Strauss, in cui la riflessione di un uomo morente sul percorso della vita passata si conclude con la presa di coscienza che il compimento degli ideali in cui ha creduto sarà solo nello spazio del riposo eterno.

LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770 – 1827)
Sinfonia n. 6 “Pastorale” op.68
Allegro ma non troppo
Andante molto mosso
Allegro
Allegro
Allegretto

***

RICHARD STRAUSS (1864 – 1949)
Tod und Verklärung op.24
Largo (Il malato, in prossimità della morte)
Allegro molto Agitato (La battaglia tra la vita e la morte non offre alcuna tregua per l’uomo)
Meno mosso (La vita del moribondo passa davanti a lui)
Moderato (La trasfigurazione)

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Festival Internazionale delle Orchestre Giovanili

Festival Internazionale delle Orchestre Giovanili

Provvisti non solo di talento musicale, ma anche del dono dell’ubiquità, gli infaticabili musicisti dell’Orchestra Giovanile Italiana partecipano al primo Festival Internazionale delle Orchestre Giovanili di Milano, promosso da UniCreditPavilion nel mese di luglio. Il concerto è una festa del violino, grazie alla partecipazione del grande solista Pavel Vernikov, insieme a Svetlana Makarova e ad alcuni dei più promettenti e talentuosi allievi del suo corso fiesolano: Dmitry Smirnov, Matteo Cimatti ed anche la giovanissima Benedetta Fiechter. A sollevare la bacchetta sarà Michele Gamba che, dopo aver frequentato a Fiesole la classe di Maria Tipo, ha intrapreso felicemente la strada della direzione d’orchestra, lavorando a fianco di Antonio Pappano al Covent Garden di Londra ed attualmente a Berlino con Daniel Baremboin. Il programma prevede quattro concerti vivaldiani (tra cui La Primavera e L’amoroso) in cui i solisti si alterneranno ed uniranno, e prosegue con l’etereo Ex Contrario di Giya Kancheli (2006), concludendosi con una fantasia su temi dell’ucraino Utësov, di cui saranno interpreti con l’OGI Pavel Vernikov e Svetlana Makarova.

Matteo Cimatti violino
Benedetta Fiechter violino
Svetlana Makarova violino
Dmitri Smirnov violino
Pavel Vernikov violino

Orchestra Giovanile Italiana
Michele Gamba direttore

ANTONIO VIVALDI
Concerto in mi maggiore per violino, archi e basso continuo in mi maggiore RV269 “La Primavera”
Allegro
Largo
Allegro
Benedetta Fiechter violino

ANTONIO VIVALDI
Concerto in mi maggiore per violino e archi RV271 “L’Amoroso”
Allegro
Cantabile
Allegro
Pavel Vernikov violino

ANTONIO VIVALDI
Concerto in la minore per 2 violini e archi RV522
Allegro
Larghetto e spiritoso
Allegro
Dmitri Smirnov e Matteo Cimatti violini

ANTONIO VIVALDI
Concerto in si minore per 4 violini e archi RV580
Allegro
Largo
Larghetto
Allegro
Pavel Vernikov, Dmitri Smirnov, Matteo Cimatti, Svetlana Makarova violini

***

GIYA KANCHELI (1935)
Ex contrario
Pavel Vernikov, Svetlana Makarova violini

LEONID UTËSOV (1895–1982)
Fantasia su temi di Utësov per due violini e archi (arr. Andrej Pushkarev)
Pavel Vernikov, Svetlana Makarova violini

INGRESSO LIBERO

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Chigiana International Festival & Summer Academy

Chigiana International Festival & Summer Academy

Concerto degli allievi del corso di direzione d’orchestra di Daniele Gatti
Orchestra Giovanile Italiana

L’Orchestra Giovanile Italiana sarà in residenza all’Accademia Chigiana di Siena dal 1 al 12 agosto, per collaborare al nuovo corso di direzione d’orchestra di Daniele Gatti. Un’occasione imperdibile di crescita per l’OGI, con la possibilità di partecipare al laboratorio di formazione direttoriale tenuto da un grande musicista, al tempo stesso generoso docente da sempre amico della Scuola, alla quale ha regalato nel 2003 e nel 2004 le sue lezioni di direzione, proseguendo il corso che era stato di Carlo Maria Giulini.
L’impegno chigiano dell’OGI si concluderà il 12 agosto con il concerto degli allievi, che si cimenteranno con il podio dirigendo un programma di grande impegno: la Sinfonia n. 6 Pastorale di Beethoven, le geniali Variazioni in si bemolle op.56a su tema di Haydn, con cui Brahms sperimenta la ricerca di un proprio linguaggio sinfonico, Tod und Verklärung op. 24 di Richard Strauss e Vorspiel und Liebestod, il celebre accostamento del Preludio iniziale e del canto di morte di Isotta, che Wagner estrasse dal suo Tristano.

LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770-1827)
Sinfonia n. 6 in fa maggiore op. 68 “Pastorale”
Allegro ma non troppo
Andante molto moto
Allegro
Allegro
Allegretto

JOHANNES BRAHMS (1833–1897)
Variazioni su un tema di Haydn op. 56

RICHARD STRAUSS (1864–1949)
Tod und Verklärung op. 24

RICHARD WAGNER (1813–1883)
Vorspiel und Liebestod da Tristan und Isolde

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L’OGI inaugura Ravello

L’OGI inaugura Ravello

Inizia con un appuntamento di grande prestigio l’intensa estate dell’Orchestra Giovanile Italiana: l’OGI ha ricevuto infatti un doppio invito, ad inaugurare, il 1° luglio, ed a concludere (il prossimo 28 agosto) la 64° edizione del Ravello Festival, accanto a compagini di assoluto rilievo, come l’Orchestra Filarmonica di S. Pietroburgo.
Sul podio Juraj Valčuha, uno dei direttori più apprezzati nel panorama internazionale (dal 2009 alla testa dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI), che guiderà i ragazzi della Giovanile in un programma di grande impatto. Si inizia con un omaggio a Richard Wagner (assiduo frequentatore della costiera amalfitana intorno al 1880, e ricordato a Ravello per una celebre passeggiata nei giardini di Villa Rufolo), di cui sarà eseguito Prelude und Liebestod da Tristan und Isolde, e si prosegue con il poema sinfonico Don Juan, di Richard Strauss. Nella seconda parte del concerto la Suite sinfonica che Prokofiev trasse nel 1922 dalla sua opera L’amore delle tre melarance (1919) e La Valse di Maurice Ravel. L’ampiezza dell’organico sinfonico ed il rilievo degli interventi delle varie sezioni dell’orchestra permetteranno a tutti i giovani strumentisti dell’OGI una straordinaria occasione di crescita professionale, ed un’esperienza concertistica che certamente resterà a lungo nei loro ricordi.

Orchestra Giovanile Italiana
Juraj Valčuha direttore

Richard Wagner (1813 – 1883) Prelude und Liebestod da Tristan und Isolde
Richard Strauss (1864 – 1949) Don Juan (Don Giovanni) op. 20

***

Sergej Prokof’ev (1891 – 1953) L’amore delle Tre Melarance Suite sinfonica op. 33 bis
Le Teste vuote
Il mago Celio e la fata Morgana giocano a carte (Scena infernale)
Marcia
Scherzo
Il principe e la principessa
La fuga

Maurice Ravel (1875 – 1937) La Valse

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20 luglio OGI – Spazi Armonici

20 luglio OGI – Spazi Armonici

SPAZI ARMONICI 2016
In collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana

Archi in primo piano, in questo terzo programma cameristico di grande raffinatezza, che si apre con il Mozart del Quartetto in re maggiore K499: stile disteso e varietà armonica precorrono il linguaggio quartettistico di Schubert, del quale ascoltiamo il Quartetto D87, una composizione carica di vitalità e abbondante nella fioritura tematica.
Conclude il programma il Quartetto in do minore op. 15 di Fauré, in cui i modelli formali del classicismo si adattano ad un nuovo e originale trattamento del materiale, grazie ad un lungo lavoro di gestazione: piuttosto che la netta contrapposizione degli elementi tematici, l’autore favorisce una loro germinazione interna, con l’aggiunta di nuovi elementi a produrre un intreccio espressivo avvolgente e originale.

F. MENDELSSOHN BARTHOLDY
Quartetto per archi in mi bemolle maggiore n. 1 op. 12
Adagio non troppo – Allegro non tardante
Canzonetta. Allegretto (G minor)
Andante espressivo
Molto allegro e vivace

Arianna Giannecchini e Giorgia Brancaleon violini
Adelaide Pizzi viola
Lala Murshudli violoncello

 

ANTONÌN DVORAK
Quintetto d’archi op. 77
Allegro con fuoco
Scherzo. Trio
Poco andante
Finale. Allegro assai

Elisa Mori e Chiara Capriotti violini
Nini Kokrashvili viola
Piero Bonato violoncello
Luca Innarella contrabbasso

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19 luglio OGI – Spazi Armonici

19 luglio OGI – Spazi Armonici

SPAZI ARMONICI 2016
In collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana

L’organico strumentale dei due quintetti con pianoforte che compongono il programma è alquanto insolito, poiché non nasce dalla logica unione fra un pianoforte e un quartetto d’archi, ma aggiunge il contrabbasso eliminando il secondo violino. Il Quintetto op. 87 di Johann Nepomuk Hummel (1802) ebbe grande popolarità anche prima della pubblicazione (1821), e forse contribuì alla scelta di Schubert, che con il Quintetto in la maggiore D.667 ‘La trota’ scriveva una delle pagine più fortunate dell’intero repertorio cameristico.

J.N. HUMMEL (1778-1837)
Quintetto per archi e pianoforte op. 87
Allegro e risoluto assai
Menuetto. Trio
Largo
Finale. Allegro agitato

Lucia Guerrieri violino
Elisa Zito viola
Carla Scandura violoncello
Alan Infante Peña contrabbasso
Giulia Contaldo pianoforte

 

F. SCHUBERT (1797-1828)
Quintetto per archi e pianoforte in la maggiore D 887 La trota
Allegro vivace
Andante
Scherzo. Trio
Thema e variazioni
Allegro giusto

Nicola Bossone violino
Elisa Barsella viola
Bruno Crinò violoncello
Tommaso Bagnati contrabbasso
Lucija Majstorovic pianoforte

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18 luglio OGI – Spazi Armonici

18 luglio OGI – Spazi Armonici

SPAZI ARMONICI 2016
In collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana

Secondo appuntamento con i giovani dell’OGI per gli Spazi Armonici, che stavolta risuonano nel pieno centro di Firenze, a Palazzo Strozzi Sacrati in piazza Duomo.
Mozart fu come molti altri musicisti del suo tempo un grande estimatore della celebre orchestra di Mannheim, formata da strumentisti di altissima qualità in tutti i settori: tra di loro l’oboista Friedrich Ramm, per il quale Mozart scrisse il Quartetto in fa maggiore K370, che offre all’oboe uno spazio virtuosistico e concertante accanto agli archi, mentre l’originale Quintetto per corno ed archi K407 è una delle composizioni che l’amico Leutgeb, cornista salisburghese, chiese a Wolfgang per presentarsi degnamente sulla scena musicale viennese.
Infine il Quintetto op. 81 di Dvořák, un grande affresco che unisce l’ambizione strutturale alla grande forma nei movimenti estremi, alla ricerca di un’ispirazione folklorica nei tempi centrali, tra cui la celebre Dumka, un canto popolare russo-slavo dal carattere elegiaco, che trova nell’impasto timbrico tra archi e pianoforte una coloritura di grande suggestione espressiva.

F. POULENC (1899-1963)
Sestetto per pianoforte e fiati
Allegro vivace
Divertissement
Finale

Chiara Scucces flauto
Matteo Murdocco oboe
Alessandro Foschini clarinetto
Edoardo Casali fagotto
Gabriele Galluzzo corno
Giulia Contaldo pianoforte

 

G. LIGETI (1923-2006)
Sei bagatelle per quintetto di fiati
Allegro con spirito
Rubato. Lamentoso
Allegro grazioso
Presto ruvido
Adagio. Mesto
Molto vivace. Capriccioso

Chiara Scucces flauto
Matteo Murdocco oboe
Alessandro Foschini clarinetto
Edoardo Casali fagotto
Gabriele Galluzzo corno

 

M. RAVEL (1875-1937)
Le tombeau de Couperin, trascrizione per quintetto di fiati di Mason Jones
Prélude
Fugue
Menuet
Rigaudon

Viola Brambilla flauto
Andrea Centamore oboe
Fulvio Capra clarinetto
Beatrice Baiocco fagotto
Giacomo Bianchi corno

 

L. VAN BEETHOVEN (1770-1827)
Sestetto in mi bemolle maggiore op. 81b
Allegro
Adagio
Rondo. Allegro

Giovanni Pedrazzoli e Novella Bianchi violini
Elisa Zito viola
Carla Scandura violoncello
Tommaso Bemporad e Mattia Venturi corni

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17 luglio OGI – Spazi Armonici

17 luglio OGI – Spazi Armonici

SPAZI ARMONICI 2016
In collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana

Alta temperatura emotiva per la serata cameristica affidata ad archi e pianoforte, con il Quintetto in mi bemolle maggiore op. 44 di Schumann ed il celebre ed intenso Quartetto in re minore D. 810, che prende il titolo La morte e la fanciulla dal tema liederistico sul quale è costruito il mirabile Andante con variazioni al centro dell’opera.

R. SCHUMANN (1810-1856)
Quintetto per archi e pianoforte in mi bemolle maggiore op. 44 (29’)
Allegro brillante
In modo d’una marcia. Un poco largamente
Scherzo. Molto vivace – Trio I – Trio II
Allegro, ma non troppo

Nicola Bossone e Tommaso Santini violini
Elisa Barsella viola
Piero Bonato violoncello
Lucija Majstorovic pianoforte

 

FRANZ SCHUBERT (1797-1828)
Quartetto per archi n. 14 in re minore D 810 La morte e la fanciulla (40’)
Allegro
Andante con moto
Scherzo: Allegro molto
Presto

Emma Lanza e Teresa Giordano violini
Nini Kokrashvili viola
Ludovica Luppi violoncello

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16 luglio OGI – Spazi Armonici

16 luglio OGI – Spazi Armonici

SPAZI ARMONICI 2016
In collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana

Poco meno di vent’anni separano la composizione del Quintetto in re maggiore di Luigi Boccherini (in cui al consueto organico del quartetto d’archi si unisce il contrabbasso) dal beethoveniano Quartetto in mi minore op. 59 n. 2, ma i due lavori sono figli di epoche completamente differenti: la freschezza espressiva della penna di Boccherini lascia il posto ad un’ambientazione espressiva segnata dalla tonalità minore, e il secondo dei quartetti Razumovsky costituirà una vera pietra di paragone per la successiva generazione romantica, per il mirabile equilibrio di forma e contenuto.

LUIGI BOCCHERINI (1743-1805)
Quintetto per archi in re maggiore op. 37 n. 2 (17’)
[Allegro vivo]
Pastorale
Finale

Maria Vittoria Iannucci e Alessia Di Palma violini
Adelaide Pizzi viola
Antonio Silvestro Salvati violoncello
Salvatore La Mantia contrabbasso

 

LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770-1827)
Quartetto per archi in mi minore op. 59 n. 2 (37’)
Allegro
Molto Adagio. Si tratta questo pezzo con molto di sentimento
Allegretto – Maggiore (Thème russe)
Finale. Presto

Tommaso Santini e Clelia Lavenia violini
Marco Scandurra viola
Tommaso Verlinghieri violoncello

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