Il celebre mito greco rivive sulla scena attraverso il filtro letterario della scrittrice inglese Mary Shelley, autrice dell’omonimo dramma, adattato da René de Ceccatty e messo in musica dalla festeggiata compositrice romana, con la regia di Giorgio Ferrara e la direzione affidata a Pierre André Valade.
Proserpine presenta una coralità di personaggi femminili solidali col dolore di Cerere, che si vede sottrarre la figlia Proserpina e sfida il potere divino fino al raggiungimento di una nuova saggezza, da parte della giovane, nell’accettare il compromesso pacificatore grazie al quale, potrà trascorrere sei mesi sulla Terra.