Calendario Attività 2020.
Cecilia Bacci – Violini
Nata nel 1983 a Torino, Cecilia ha cominciato lo studio del violino presso il Suzuki Talent Center della sua città con Lee Robert Mosca.
Nel 2003 si è diplomata sotto la guida di Sergio Lamberto presso il Conservatorio “G.Verdi” di Torino con il massimo dei voti e la lode aggiudicandosi il “Premio Rovera” come miglior diploma della sua categoria.
Juraj Valčuha
Direttore d’orchestra
Juraj Valčuha è Direttore principale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai dal 2009.
Nato nel 1976 a Bratislava vi studia composizione e direzione e prosegue gli studi a San Pietroburgo con Ilya Musin e a Parigi.
Jeffrey Tate
Direttore d’orchestra
Nativo di Salisbury, in Inghilterra, inizia la sua carriera all’interno della Royal Opera House di Covent Garden. Un’esperienza estremamente formativa è il Ring wagneriano al festival di Bayreuth, a cento anni dalla prima esecuzione, nel quale è assistente di Pierre Boulez. A partire da quell’evento, in seguito sviluppa la sua personale interpretazione della Tetralogia a Colonia e Parigi. Oltre ai drammi di Wagner il corpus mozartiano rappresenta un altro punto focale del suo repertorio. Il suo debutto vero e proprio avviene con Carmen a Göteborg.
Miriam Prandi
Solista
Miriam Prandi, pur appartenendo alla generazione di giovani interpreti, grazie ad un talento musicale di rara comunicativa e una versatilità non comune, si distingue con le sue interpretazioni come personalità d’eccezione in grado di affrontare il repertorio solistico, cameristico non solo come violoncellista ma anche come pianista.
Andris Poga
Direttore d’Orchestra
Andris Poga si è diplomato in direzione d’orchestra all’Accademia di Musica “Jazeps Vitols” in Lettonia. Ha inoltre studiato filosofia all’Università della Lettonia e, dal 2004 al 2005, ha studiato direzione con Uros Lajovic a Vienna. Durante gli anni di studio, ha anche partecipato masterclass tenute da direttori del calibro di Mariss Jansons, Seiji Ozawa e Leif Segerstam.
Festival MITO – ORCHESTRA DESTRUTTURATA
Orchestra Destrutturata
La tappa milanese del connubio tra il pianoforte di Andrea Lucchesini ed i fiati dell’OGI ci porta nel quartiere di Lambrate, al Teatro Martinitt, la sala inaugurata nel 1932 per offrire ai piccoli ospiti dell’orfanotrofio milanese uno spazio per l’intrattenimento educativo ed il teatro.
L’apertura è affidata al Quintetto in mi bemolle maggiore K 452 di Wolfgang Amadeus Mozart, che la critica è unanimemente concorde nel considerare un vero punto di svolta di tutta la successiva opera cameristica con pianoforte, esempio perfetto di dialogo strumentale paritario e di messa in risalto delle caratteristiche espressive di ciascuno strumento.
Un secondo gruppo di strumentisti affronta con Lucchesini l’impervia scrittura dell’eclettico Sestetto op. 100 di Francis Poulenc, con le sue repentine mutazioni di clima, tra eleganti fraseggi classici e frizzanti ammiccamenti jazzistici.
Ultimo cambio di esecutori per il gran finale, con il geniale e celebre Carnevale degli animali di Camille Saint-Saëns, il cui stravagante organico porta in scena, ancora con Lucchesini, dieci validi elementi dell’OGI.
Andrea Lucchesini pianoforte
Elementi dell’Orchestra Giovanile Italiana
Introduzione di Mattia Palma
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Quintetto in mi bemolle maggiore per pianoforte e fiati K. 452
Andrea Centamore oboe
Fulvio Capra clarinetto
Beatrice Baiocco fagotto
Giacomo Bianchi corno
Andrea Lucchesini pianoforte
FRANCIS POULENC
Sestetto per pianoforte e quintetto di fiati op. 100
Pierfilippo Barbano flauto
Matteo Murdocco oboe
Alessandro Foschini clarinetto
Edoardo Casali fagotto
Gabriele Antonio Galluzzo corno
Andrea Lucchesini pianoforte
CAMILLE SAINT-SAËNS
Il carnevale degli animali
Viola Brambilla flauto
Fulvio Capra clarinetto
Luca Viotto xilofono
Davide Testa glockenspiel
Lucija Majstorović pianoforte
Andrea Lucchesini pianoforte
Marta Scrofani violino
Nicola Bossone violino
Elisa Barsella viola
Bruno Crinò violoncello
Mattia Riva contrabbasso
Ingresso gratuito
Festival MITO – SCAMBIO DI RUOLO
Scambio di ruolo
La storica sala del Teatro Dal Verme accoglie la serata milanese dell’Orchestra Giovanile Italiana, riunita sotto la bacchetta di Giampaolo Pretto per il secondo appuntamento sinfonico.
Andrea Lucchesini interpreta con l’OGI due capolavori della letteratura per pianoforte ed orchestra, il Concerto in do minore K 491 di Wolfgang Amadeus Mozart ed il Concerto in do minore op. 37 di Ludwig van Beethoven.
Ultimo dei tre lavori composti fra il 1785 ed il 1786, il Concerto in do minore K. 491 rivela la sua eccezionalità fin dall’ampiezza dell’organico orchestrale, che include per la prima volta oboi e clarinetti, e dalla scelta della tonalità, che annuncia un particolare impegno espressivo.
La scrittura è elaborata e virtuosistica, mentre la serrata interazione tra solista ed orchestra culmina nel possente Allegretto finale, costituito da un tema con variazioni d’impianto drammatico, in cui Mozart rinuncia perfino alla tradizionale conclusione brillante.
Beethoven guardò senz’altro al capolavoro mozartiano, quando scelse la tonalità di do minore per il suo Terzo Concerto, che sembra citare il K 491 fin dall’esordio. Sono trascorsi quasi vent’anni, il tempo di una generazione: il pianoforte si è irrobustito e si pone come contraltare titanico della massa orchestrale, con una scrittura matura e sostanziosa che si ammorbidisce nella celestiale tessitura del Largo centrale.
Andrea Lucchesini pianoforte
Orchestra Giovanile Italiana
Giampaolo Pretto direttore
introduzione di Gaia Varon
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Concerto in do minore per pianoforte e orchestra K. 491
LUDWIG VAN BEETHOVEN
Concerto n. 3 in do minore per pianoforte orchestra op. 37
Festival MITO – SCAMBIO DI RUOLO
L’Orchestra Giovanile Italiana si riunisce sotto la bacchetta di Giampaolo Pretto, dal 2012 impegnato con estrema cura e perizia nella preparazione del complesso sinfonico, per il concerto conclusivo dell’ospitalità torinese di MITO, che sarà trasmesso in diretta radiofonica su Rai Radio Tre.
Andrea Lucchesini interpreta con l’OGI due capolavori della letteratura per pianoforte ed orchestra, il Concerto in do minore K 491 di Wolfgang Amadeus Mozart ed il Concerto in do minore op. 37 di Ludwig van Beethoven.
Ultimo dei tre lavori composti fra il 1785 ed il 1786, il Concerto in do minore K. 491 rivela la sua eccezionalità fin dall’ampiezza dell’organico orchestrale, che include per la prima volta oboi e clarinetti, e dalla scelta della tonalità, che annuncia un particolare impegno espressivo.
La scrittura è elaborata e virtuosistica, mentre la serrata interazione tra solista ed orchestra culmina nel possente Allegretto finale, costituito da un tema con variazioni d’impianto drammatico, in cui Mozart rinuncia perfino alla tradizionale conclusione brillante.
Beethoven guardò senz’altro al capolavoro mozartiano, quando scelse la tonalità di do minore per il suo Terzo Concerto, che sembra citare il K 491 fin dall’esordio. Sono trascorsi quasi vent’anni, il tempo di una generazione: il pianoforte si è irrobustito e si pone come contraltare titanico della massa orchestrale, con una scrittura matura e sostanziosa che si ammorbidisce nella celestiale tessitura del Largo centrale.
Andrea Lucchesini pianoforte
Orchestra Giovanile Italiana
Giampaolo Pretto direttore
introduzione di Stefano Catucci
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Concerto in do minore per pianoforte e orchestra K. 491
LUDWIG VAN BEETHOVEN
Concerto n. 3 in do minore per pianoforte orchestra op. 37
Posto unico numerato 20,00 €
Festival MITO – FRATELLI MAGGIORI
Fratelli maggiori
Archi e pianoforte per il secondo concerto torinese di MITO, che nell’intento di coinvolgere nella fruizione musicale anche spazi non consueti, si terrà presso il Teatro Cardinal Massaia, nella zona nord-ovest della città.
Schumann apre il programma col Quintetto in mi bemolle maggiore op. 44, in cui la sensibilità poetica si manifesta in improvvisi slanci e teneri ripiegamenti, mantenendo per il pianoforte un ruolo da protagonista, in quanto punto di raccordo fra le due diverse parti in un gioco dialogante. La densità sinfonica di scrittura costituisce un ponte verso l’idealismo romantico che il “fratello minore” Brahms svilupperà per tutta la vita. Non a caso il titolo scelto dal Festival per questa proposta concertistica è Fratelli maggiori, ad indicare una filiazione del più giovane Johannes, presente qui col geniale Quartetto in sol minore op. 25, presentato al debutto amburghese nel 1861 con Clara Schumann al pianoforte.
Andrea Lucchesini pianoforte
Elementi dell’Orchestra Giovanile Italiana
Introduzione di Antonio Valentino
ROBERT SCHUMANN
Quintetto in mi bemolle maggiore per pianoforte e archi op. 44
Nicola Bossone violino
Tommaso Santini violino
Elisa Barsella viola
Piero Bonato violoncello
Andrea Lucchesini pianoforte
JOHANNES BRAHMS
Quartetto in sol minore per pianoforte e archi op. 25
Marta Scrofani violino
Marco Scandurra viola
Bruno Crinò violoncello
Andrea Lucchesini pianoforte
Ingresso gratuito
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Praemium Imperiale Grant of Young Artist 2008
Premio Abbiati 2004
I partecipanti all’Orchestra Giovanile Italiana, selezionati ad insindacabile giudizio della Direzione Artistica, avranno la possibilità di usufruire degli scambi con altre Orchestre Giovanili Europee tramite il Progetto MusXchange.
I partecipanti all’Orchestra Giovanile Italiana, selezionati ad insindacabile giudizio della Direzione Artistica, avranno la possibilità di usufruire degli scambi con altre Orchestre Giovanili Europee tramite il Progetto MusXchange.
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