Quartetto di Cremona

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Cristiano Gualco e Paolo Andreoli violini
Simone Gramaglia viola, Giovanni Scaglione violoncello

Il Quartetto di Cremona nasce nel 2000 presso l’Accademia Stauffer di Cremona. Si perfeziona con Piero Farulli del Quartetto Italiano e con Hatto Beyerle dell’Alban Berg Quartett, affermandosi in breve come una delle realtà cameristiche più interessanti sulla scena internazionale. Viene invitato ad esibirsi regolarmente nei principali festival e rassegne di tutto il mondo in Europa, Sudamerica, Australia e Stati Uniti: Beethovenhaus e Beethovenfest di Bonn, Bozar di Bruxelles, Festival di Turku, Kammermusik Gemeinde di Hannover, Konzerthaus di Berlino, Wigmore Hall di Londra, Perth Festival in Australia sono tra i palcoscenici calcati dal quartetto. Dal 2011 è “artist in residence” presso la Società del Quartetto di Milano per un progetto che culminerà nel 2014 col completamento dell’esecuzione integrale dei quartetti di Beethoven.
La stampa specializzata internazionale lo considera l’erede del Quartetto Italiano sottolineandone le qualità artistiche ed interpretative ed emittenti radiotelevisive di tutto il mondo (quali RAI, WDR, BBC, VRT, SDR, ABC) trasmettono regolarmente i loro concerti in un repertorio che spazia dalle prime opere di Haydn alla musica contemporanea.
Rilevante è l’attività didattica svolta dal QdC in tutta Europa. Dall’autunno 2011 sono anche titolari della cattedra di Quartetto presso l’Accademia Walter Stauffer di Cremona. In campo discografico, nel 2011 è uscito per la Decca l’integrale dei Quartetti di Fabio Vacchi ed è in preparazione l’incisione dell’integrale dei Quartetti di Beethoven per la casa discografica tedesca Audite: il primo disco è uscito sul mercato mondiale nel marzo 2013. Importanti appuntamenti sono previsti per le prossime stagioni: in particolare ricordiamo i debutti in Giappone, in Cina e una tournée negli USA che culminerà con un concerto al Metropolitan Museum di New York. Il Quartetto di Cremona è stato scelto come testimonial per il progetto “Friends of Stradivari”.